Come si programma una presa temporizzata

Fig. 1
Hai comprato un timer meccanico, o presa temporizzata o timer analogico che dir si voglia, ma una volta aperta la confezione ti sei bloccato davanti a quella strana ruota provvista di tante levette e non sai come impostare gli orari d'accensione desiderati.
Avrai certamente notato che ci sono tanti piolini numerati tra un'ora e l'altra, il loro numero è maggiore nei timer che prevedono intervalli minimi, in genere di 10 o 15 minuti, e minore nei temporizzatori più economici che generalmente anno intervalli di mezz'ora ciascuno.
Per usi normali, quali ad esempio l'accensione programmata di uno scaldabagno elettrico o delle luci di un acquario o della resistenza di un riscaldatore per incubatrice di uova, non sarà certo un grosso problema disporre o meno di intervalli di 15 o 30 minuti.
La cosa più importante è che tu abbia comprato un timer che sopporti almeno 3500 watt, ciò ti metterà al sicuro nel caso volessi impiegarlo per temporizzare carichi più o meno pesanti in termini di consumo, come ad esempio uno scaldacqua elettrico il cui assorbimento tipico si aggira sui 2000 watt.
Controlla quindi che sulla targhetta del tuo timer sia riportata una di queste scritte: 3500 o 3600 W, oppure 15 o 16 A.

Fig. 2
Osservando il disco avrai notato che sono presenti i numeri da 1 a 24, ciò significa che si tratta di un timer giornaliero e quindi il disco compirà un giro completo nell'arco della giornata, quindi se ad esempio programmerai due accensioni, una dalle 7 alle 8 e l'altra dalle 20 alle 21:30, queste si attueranno tutti i giorni alla stessa ora.
In commercio esistono tanti modelli differenti di timer meccanici giornalieri, a presa centrale, quindi molto compatti (vedi fig. 1) e di forma tradizionale (fig. 2), il funzionamento e le caratteristiche sono comunque uguali.
Vediamo adesso nel dettaglio come programmare la tua presa temporizzata
Con l'aiuto di uno stuzzicadenti o della punta di una matita premi dall'alto verso il basso sui piolini relativi all'intervallo in cui vuoi che il tuo timer fornisca la corrente al carico.
Nella figura di esempio sono stati abbassati i piolini che permettono l'accensione dalle 6:00 alle 7:30, avrai notato che in questo modello ci sono quattro piolini per ogni ora, quindi ogni intervallo minimo è di un quarto d'ora.

Sono stati spinti in basso i piolini dalle ore 6:00 alle ore 7:30, quindi avremo corrente in uscita in questo intervallo di tempo
Una volta che avrai finito di impostare i tuoi orari di attivazione dovrai regolare l'orario corrente, quindi ruota il disco finché la freccia indicatrice non corrisponda all'ora attuale.
Quindi dovrai inserire il timer in una presa di corrente affinché il suo orologio interno possa avviarsi.
Considera che in mancanza di corrente elettrica l'orologio si fermerà (magari qualche modello più costoso potrebbe per inerzia continuare ad andare per qualche minuto), dato che i timer meccanici generalmente non possiedono una batteria interna che possa mantenere l'orario.

In questo esempio l'ora corrente è stata impostata alle 11:00
La lampada spia presente in quasi tutti i timer indica quando in uscita abbiamo corrente, quindi sarà accesa ogni qualvolta il timer raggiungerà gli orari programmati.

La spia rossa sarà accesa ogni volta che avremo corrente all'uscita, quindi sia durante gli orari di attivazione programmati sia quando avremo bypassato il timer tramite la levetta manuale
A volte potrai aver bisogno che il carico sia attivato nonostante il timer non abbia raggiunto alcun orario programmato, in questo caso sarà sufficiente spostare l'apposita levetta manuale sul segno "I", detta levetta agisce appunto da interruttore manuale bypassando il timer.

Se la levetta manuale è posizionata su "O" il timer è attivo, quindi all'uscita avremo corrente in corrispondenza degli intervalli programmati, se invece viene posizionata su "I" il timer viene bypassato, quindi all'uscita avremo sempre corrente indipendentemente dagli orari programmati
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