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Perchè il simbolo di Catania è l'elefante? Significato di "marca liotru"

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PERCHE' IL SIMBOLO DI CATANIA E' IL LIOTRU?


Il simbolo di Catania è l'elefante. Nella città etnea si trova un po' dappertutto: dallo stemma civico al gonfalone dell'università, dalle decorazioni esterne del palazzo municipale (chiamato appunto "palazzo degli elefanti") alla denominazione araba di Catania, che era chiamata nelle antiche cronache" Balad-el-fil" o "Medinat-el-fil" cioè "la città dell'elefante.
Negli stemmi cittadini è sormontato dalla figura di S.Agata guertiera o da una "A" (da molti collegata all'iniziale di Agata).
Lo stemma del Comune di Catania é costituito da uno scudo di fondo azzurro, cimato dalla corona reale aragonese e con sotto la legenda "S.P.Q.C.", recante al centro un elefante di colore rosso porporino, con la proboscide alzata e le zanne di colore avorio rivolte a sinistra, collocato di profilo e sormontato dalla lettera maiuscola "A", anch'essa di colore rosso. Nel gonfalone del Comune di Catania, che é costituito da un drappo rettangolare fasciato, in quest'ordine, di verde, rosso amaranto ed azzurro con nella parte inferiore tre bandoni a forma di vajo irregolare, quello di mezzo più lungo ornato con ricami d'oro ed al centro lo stemma civico, la variante è quella dell'elefante, disegnato con gualdrappa d'argento sormontato da un piedistallo su cui poggia S.Agata armata, alla destra, della spada posta in sbarra, ed alla sinistra di uno scudo ovale d'oro con l'effigie di un'aquila d'argento a volo abbassato.
In alto l'iscrizione centrata in oro "Città di Catania", la legenda "Castigo rebelles" a destra ed "Invictos supero" a sinistra e sotto lo scudo, su nastro svolazzante, il motto "Catania tutrix regum".
Ed un elefante di pietra troneggia infatti nella più storica piazza della città, nella celebre fontana innalzata dal Vaccarini nel 1735-1737 sul modello della fontana della Minerva in Roma.
I catanesi sono assai affezionati al loro pachiderma, tanto che scherzosamente si autodefiniscono "marca elefante" (marca liotru) per dire che sono catanesi autentici e non della provincia.
In realtà non hanno torto a vedere nel loro elefante il simbolo della città perché la statua lapidea da essi chiamata "Liotru" è intimamente legata agli avvenimenti storici catanesi.
 

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L'origine della statua è stata oggetto di discussione per gli studiosi e parecchie ipotesi sono state formulate in proposito. Tra le più notevoli ricorderemo quella di Pietro Carrera che nelle sue "Memorie historiche della città di Catania (1639)" affermò che l'elefante di pietra era il simbolo di una vittoria riportata dai catanesi sui Libici.

 

 

 

Altra ipotesi fu formulata nel 1781 dall'archeologo catanese Ignazio Paternò Castello principe di Biscari, il quale pensò che l'elefante dovesse costituire un ornamento del circo catanese. Ipotesi che si rivela vera non per l'elefante, ma per l'obelisco che l'elefante regge sul dorso, che costituiva una delle mete dell'arena del circo.
La terza ipotesi è stata formulata più recentemente da studiosi locali (1924-1929) che vi hanno voluto vedere il simbolo di una religione orientale peraltro non identificata.
L'ipotesi che si dimostra più plausibile è pero' quella espressa da Biagio Pace (1949) il quale, basandosi sulle descrizioni del geografo arabo Drisi, che viaggiò per la Sicilia nel periodo 1145-1154 per ordine del re normanno Ruggero II, ne accetta l'interpretazione, confermando che si tratta di una statua magica, cioè di un vero e proprio talismano, costruito in età bizantina e posto fuori le mura a guardia e difesa della città dalle offese del vulcano.

​Nel 1508 l'elefante, già trasportato dentro la città ai tempi di Drisi, fu posto sul lato ovest del palazzo municipale appena completato e lì rovinò nel tremendo terremoto del 1693, gli si spezzarono le gambe e la proboscide che furono rifatte in occasione della sistemazione vaccariniana del 1735 al centro della piazza.
L'obelisco egiziano che sormonta l'elefante è di granito ottagonale di Siene alto mt. 3.61 e contiene geroglifici relativi al culto d'Iside, che dovette essere fiorentissimo nella Catania antica e che ha evidenti punti di contatto con il culto di S.Agata (già descritto in altra sede).
La sistemazione del Vaccarini fu completata nel 1737 con una prima vasca, nel 1826 fu aggiunta una ringhiera di ferro, nel 1905 fu costruita una seconda vasca per poi assumere l'aspetto odierno nuovamente senza ringhiera negli anni ottanta.
Si può dire geniale dal punto di vista storico perché in un unico monumento troviamo riunite le tre grandi civiltà che formano il substrato storico-civile di Catania: quella egizia, quella sicula e quella cristiana. L'egizia è rappresentata dall'obelisco, che ci riporta come dovevano essere fiorenti i commerci e la vitalità di Catania nell'antichità, quella sicula rappresentata dall'elefante di pietra, talismano con cui i catanesi cercavano di difendersi dall'Etna, infine quella cristiana rappresentata dalla croce e dalla tavoletta che ci ricorda i fondamenti del martirio Agatino MSSHDPL e che rappresenta la fede religiosa e l'amor patrio dei catanesi.
Circa il nome popolare della statua, "liotru", possiamo dire che anch'esso è legato alla storia di Catania perché questo nome non è altro che la corruzione popolare di Eliòdoro, descritto da Michele Amari come "nobile uomo candidato alla sede vescovile, poi molesto nemico di S.Leone, negromante e fabbricante di idoli". Tra le arti magiche attribuite a Eliòdoro ci fu anche quella della costruzione dell'elefante di pietra su cui il popolo favoleggiava che Eliòdoro fosse solito cavalcare per le sue magiche imprese.

 

 

Sfrondata la leggenda dai suoi elementi fantastici, possiamo però affermare che S.Leone il Taumaturgo fu vescovo di Catania dal 765 a 785 e nel 778 è datata la morte del mago Eliòdoro, bruciato vivo nelle terme Achilliane, luogo dove oggi sorge la cattedrale. Col tempo il nome storpiato, in Liotru, fu accostato alla statua dell'elefante.
La Catania normanna che era dominata da un vescovo-conte dal 1091 aveva per insegna S.Giorgio ma i catanesi rivendicarono il diritto di elevarsi a città demaniale e pertanto si ribellarono per tre volte al vescovo-conte (1195-1207-1221). La sospirata autonomia fu concessa ai catanesi nel 1239 da Federico II, pertanto nel 1239 l'elefante sostituì come emblema civico il simbolo vescovile di S.Giorgio.

Il popolo di Catania è sempre stato affezionato al suo simbolo civico e, come molte grandi e storiche città, che hanno per emblema un animale (Roma,Torino, Palermo, Chieti per citarne alcune), loro sono forse quelli che "hanno "scelto meglio perché l'elefante è quello che più s'avvicina all'uomo tra gli animali" così lo definiva il grande naturalista romano Plinio. E infine non si dimentichi che tra gli uomini mutati in animali nella Circe del Gelli nel 1549, l'unico animale che vuol tornare uomo è proprio l'elefante.

(Citazioni storiche tratte dal libro "Alla scoperta di Catania" del 1968, Prof. Santi Correnti)
 

Corrado

Questa sezione di poesie e pensieri è dedicata all'autore, Corrado, un carissimo amico prematuramente scomparso qualche anno fa e che sono certo che finalmente abbia trovato quella pace da troppo tempo invano cercata.

 

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